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Molte camere possono esporre al massimo per 30 secondi. Utilizzate il “bulb mode” o posa B, in modo da poter scegliere liberamente i tempi di esposizione: in questo caso dovete tenere premuto il pulsante per tutto il tempo. Sarebbe utile dotarsi di un telecomando, in modo da non toccare la camera durante l’esposizione.
Assicuratevi che non ci siano condizioni atmosferiche difficili, come vento forte. Ma che la luce troppo variabili può creare effetti indesiderati.
Portatevi dietro una calcolatrice (illuminata) per calcolare i parametri del vostro scatto.
Se l’esposizione è veramente lunga, anche di ore, potete avvolgere la camera in un sacchetto da surgelatore usando un elastico intorno all’obiettivo: non si sa mai che arrivasse qualche goccia di pioggia inaspettata, o un volatile…
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Potete utilizzare un misuratore di esposizione come quello disponibile qui tra i miei Google Docs.
Ma è di fondamentale importanza comprendere la relazione tra ISO, tempi e diaframma.
Ragioniamo ad ISO costante:
2 secondi a F22 = 1 secondo a F16
1/30 secondi a F8 = 1/125 a F4
Se si riduce il tempo di esposizione (per esempio della metà) è necessario aumentare la quantità di luce (del doppio) che attraversa l’obiettivo: quindi è necessario aprire il diagramma di uno stop.
Se riduco di un quarto devo aumentare di quattro stop il diaframma.
In linea di massima. alcuni esempio per dare qualche idea:
- Con 0,5 minuti di esposizione potete fissare i fuochi di artificio.
- Con 5 minuti di esposizione potete seguire le scie dei fanali delle auto.
- Con 10 minuti di esposizione annullate le onde (calme) del mare o del lago.
- Con 20 minuti di esposizione potete immortalare il movimento delle stelle.
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