Alcuni conti che mi sono stati sollecitati via mail:
Se ho una camera che scatta foto a 12 MP (MegaPixel) formato 3×2 la risoluzione massima sarà di 4243 x 2828 pixel.
Il calcolo è elementare. Il rapporto 3×2 della immagine significa che posso esprimere la lunghezza come 1,5 per l’altezza. Il loro prodotto poi deve darmi 12, che sono appunto i megapixel.
1,5L x L = 12
Cioè:
L=RADQ(12/1,5)=2,828 1,5 x 2,828 = 4,243
Se il rapporto della foto è 4×3, il procedimento è uguale: si esprime la lunghezza come 1,33 (periodico) pe l’altezza. Quindi:
L=RADQ(12/1,333…)=3 1,333 x 3 = 4
Cioè la mia foto avrà risoluzione di 4000×3000 pixel.
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Da qui |
Alcune osservazioni: se ho un monitor o un televisore Full HD, le mie immagini a 6MP sono certamente adeguate: la risoluzione HDTV è infatti di 1920×1080 px, che equilave a poco più di 2MP!
Ma come si traduce tutto ciò in stampa?
La risoluzione in stampa ha un’altra unità di misura: la quantità di pixel per pollice (a noi per la verità poco familiari):
ppi= pixel x inch
anche se sarebbe meglio utilizzare l’unità dpi (“dot” per inch) dove i dot sono “i puntini” che quella stampante può imprimere su carta per ogni pollice (le stampanti possono usare più “dot” per rappresentare un pixel di una immagine). Complicato?
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da qui |
Partiamo dal fatto che 1 inch = 2,54 cm.
Queste sono normalmente le risoluzioni utilizzate:
- I quotidiani stampano a 200ppi
- I periodici stampano a 274ppi
- La stampa di qualità è a 300ppi
- La stampa fotografica normalmente arriva a 600ppi (anche oltre), ma ottimi risultati si ottengono già a 300dpi
- Il monitor ha normalmente 72ppi (cioè un pixel ogni 0,3mm)
Quindi: se io volessi mandare ad una rivista una immagine per la sua pubblicazione dovrei sapere le sue una volta stampata.
Diciamo che su un periodico a metà pagina la mia foto sarà di 20x15cm.
Quanti “inch” ci sono? Il calcolo è semplice: 7,9 x 5,9 inch (1 cm = 0,4 inch). Supponendo che stampino a 300ppi, devo mandargli una immagine di 2370×1770 pixel (una immagine di poco più di 4MP).
Due domande sorgono spontanee:
- cosa me ne faccio di una macchina da 36MP (circa 7000×5000 pixel di immagine)?
- Potrei stampare a 300dpi un poster di circa 40×60 cm con la massima qualità.
- Per stampare le foto “casalinghe” di 10×15 (4×6 inch) di che risoluzione avrei bisogno?
- Basterebbe una camera da 3MP (anche meno)!
Alcune conclusioni: molti megapixel sono comodi (a patto che il sensore aumenti le sue dimensioni proporzionalmente per evitare il “rumore elettrico”). Ma vi obbligano a dover archiviare (e lavorare) con files di molti MB: in genere un RAW di una fotocamera da 12MP pesa, appunto, 12MB.
Ma è anche vero che è inutile portare al laboratorio di stampa files TIFF da 12MB quando ne bastano soli 4MB per avere lo stesso risultato: quindi io vi consiglio (se potete) di ridimensionare i files a casa (magari utilizzando algoritmi di interpolazione cubica), con il vostro fidato software di editing, e di fidarvi poco degli automatismi che spesso i laboratori utilizzano per elaborare i nostri scatti. Per altro la dimensione dei files così ridotta, vi permette di spedirli al laboratorio comodamente via internet garantendovi la stessa qualità finale.
Unica accortezza: una volta decise le dimensioni della foto in funzione dei pixel/inch, assicuratevi che la risoluzione finale sia pari o inferiore di quella originale. Altrimenti vi troverete una immagine ingrandita ma sgranata.
La buona notizia: quasi tutti i software di editing vi evitano di fare la radice quadrata: Photoshop, ad esempio. ha una funzione di ridimensionamento della immagine che accetta indifferentemente la sua dimensione in pixel, oppure la dimensione della stampa e la risoluzione in ppi.